Embolizzazione fibromi uterini

L’embolizzazione dei fibromi uterini è un trattamento mini-invasivo, alternativo all’intervento chirurgico di isterectomia o miomectomia

Questa procedura prevede un giorno di ricovero, con dimissioni il giorno seguente l’intervento, e un rapido recupero post-intervento. In questa procedura viene chiuso il rifornimento di sangue al fibroma, determinandone una riduzione dimensionale.

Durante l’embolizzazione, con l’uso di immagini a raggi X come guida, un sottile tubicino, chiamato catetere, è inserito attraverso un’arteria del polso (arteria radiale) o dell’inguine (arteria femorale) e avanzato fino alle arterie che portano il sangue all’utero, arterie uterine. Piccole particelle sono quindi iniettate per “bloccare” il flusso di sangue ai fibromi. Una volta che i fibromi non sono più “nutriti”, il paziente ritorna a casa mentre i fibromi si riducono di dimensioni progressivamente durante le settimane e mesi successivi.

L’embolizzazione dei fibromi uterini è una tecnica altamente efficace con un tasso di successo tecnico e clinico del 90% circa. La maggior parte delle pazienti che si sottopone a questa procedura ha un significativo miglioramento dei sintomi e riduzione delle dimensioni dei fibromi uterini.

Cicli mestruali particolarmente abbondanti (emorragie vaginali) ritornano ad un flusso normale.

L’embolizzazione toglie il nutrimento e “affama” i fibromi determinandone riduzione dimensionale con conseguente riduzione dei sintomi compressivi legati all’effetto massa per lo spazio occupato dal fibroma e riduzione quindi della pressione esercitata su colonna vertebrale e vescica con significativo miglioramento/scomparsa dei sintomi.


Quando è indicata l’embolizzazione uterina?

La Società Europea di Radiologia Cardiovascolare e Interventistica (CIRSE), la Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia (SIGO) e “The American college of Obstetrics and Gynecology” (ACOG) riconoscono l’embolizzazione uterina come un trattamento sicuro ed efficace per il trattamento dei fibromi uterini.

L’embolizzazione è generalmente indicata per ogni paziente avente sintomi legati ai fibromi uterini e che desidera evitare interventi chirurgici come l’isterectomia. Diversamente da altri trattamenti dei fibromi, l’embolizzazione tratta tutti i fibromi presenti nell’utero, essendo quindi efficace sia per pazienti con un piccolo numero di fibromi sia per pazienti con numerosi fibromi, indipendentemente dalle loro dimensioni.

L’embolizzazione uterina può essere utilizzata inoltre per trattare una causa meno comune di abbondanti e dolorosi cicli mestruali, chiamata adenomiosi.

Il Radiologo Interventista ti chiederà di eseguire un Risonanza Magnetica con mezzo di contrasto al fine di valutare la vascolarizzazione dell’utero e dei fibromi; solo i fibromi ben vascolarizzati sono passibili di embolizzazione. Il Radiologo Interventista discuterà quindi con te le indicazioni o meno al trattamento.


Cosa devo aspettarmi dopo l’embolizzazione?

Non ci sono specifiche restrizioni dopo la procedura, durante le prime ore post-operatorie possono presentarsi dolori pelvici piuttosto forti, simili a quelli da mestruazione, che verranno trattati con analgesici ad infusione continua somministrati in ospedale con assistenza anestesiologica fino all’indomani.

Il dolore pelvico si allevia a poco, a poco durante i primi giorni. Sintomi simil-influenzali come febbre (non oltre i 37.8°/38°), sensazione di freddo e riduzione delle energie sono tipici nei primi giorni post-intervento così come è possibile avere delle secrezioni vaginali dense e spesso ematiche (coaguli).

Verranno prescritti tutti I farmaci appropriati per gestire questi “disturbi” a casa. Avrai il mio numero di telefono così sarà facile raggiungermi in caso di domande o problemi nei giorni successive alla procedura.

Il primo ciclo post-intervento potrebbe essere più abbondante e doloroso del solito. Comune è inoltre il sanguinamento vaginale tra i cicli mestruali nelle prime settimane.  Sono necessari circa 3-5 mesi per apprezzare i benefici della procedura e i fibromi, di solito, continuano a ridursi di dimensioni per 6-9 mesi o anche di più. Circa il 90% delle pazienti che si sottopone ad embolizzazione uterina ha un significativo miglioramento dei sintomi; mentre il 5-10% può necessitare di una successiva embolizzazione, per “chiudere” eventuali vasi rimasti pervi (=aperti), o altre procedure per migliorare i loro sintomi.


Quali sono le complicanze e i rischi?

La maggior parte delle complicanze sono rare e possono essere trattate. I rischi includono espulsione dei fibromi, lesioni e infezioni uterine, ognuno di questi ha un tasso di incidenza inferiore all’1% e verranno discussi con il Radiologo Interventista durante la visita. Se sei prossima alla menopausa potresti non avere più le mestruazioni dopo l’embolizzazione uterina.


Posso prendere le mie medicine di routine prima dell’embolizzazione uterina?

Le medicine di routine possono essere prese prima dell’embolizzazione ad eccezione degli anticoagulanti e antiaggreganti (ad esempio: eparina a dosi terapeutiche, aspirina, clopidogrel, apixaban, rivaroxaban, warfarin…). La terapia verrà rivista alla prima visita e verrai informata sulla necessità di interrompere alcuni farmaci.


Come mi preparo per l’embolizzazione uterina?

Di solito non c’è una preparazione speciale, a parte le seguenti: digiuno (no cibi e bevande tranne l’acqua) almeno 6 ore prima della procedura; puoi bere minima quantità di acqua fino a 2 ore prima della procedura, poi non è consentito ingerire nulla


Cosa sono i fibromi

I fibromi uterini sono il più comune tipo di formazione uterina anormale. Sebbene siano benigni (=non cancerosi), i loro sintomi ed effetti collaterali possono includere dolore pelvico, sanguinamenti vaginali abbondanti e infertilità. Se hai sintomi da sospetti fibromi uterini, un’ecografia può diagnosticare o escludere i fibromi come possibile causa. La Risonanza Magnetica con mezzo di contrasto viene richiesta prima della procedura di embolizzazione. Il Radiologo Interventista può collaborare col tuo ginecologo o medico di base per fare diagnosi e scegliere il trattamento più adatto a te.

Sintomi comuni:

  • Abbondante e prolungato sanguinamento mestruale, a volte con coaguli
  • Anemia, ridotto numero di globuli rossi che comportano senso di fatica
  • Senso di dolore, pressione o pesantezza pelvici
  • Compressione sulla vescica che causa frequente necessità di urinare
  • Dolore alla schiena e alle gambe
  • Dolore durante i rapporti sessuali
  • Stitichezza e gonfiore addominale (soprattutto nella porzione inferiore)
  • Infertilità causata dalla distorsione dello strato interno dell’utero (endometrio)